Progetto Marchigiana: il bilancio di un anno di lavoro - Turismo in Albania

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venerdì 19 ottobre 2007

Progetto Marchigiana: il bilancio di un anno di lavoro

La Repubblica dell'Albania conta oggi poco più di 3 milioni di abitanti su un territorio di 28.748Km². E' uno dei paesi dell'Adriatico da sempre legati all'Italia, basti ricordare che già dalla fine del '400 popolazioni albanesi si stabilivano nel Sud dell'Italia fino al Centro, in concomitanza con l'occupazione dei territori albanesi - attuata fino al 1912 - da parte dell'Impero Ottomano in espansione. Alterne vicende hanno poi segnato la vita del paese, e l'occupazione dell'Albania da parte dell'Italia durante il Fascismo ha ulteriormente caratterizzato i rapporti con questo paese. Molte opere dell'epoca risultano ancora oggi presenti nell' architettura e nell'urbanistica della capitale Tirana. Alla sconfitta in Europa del Nazifascismo, si instaurò in Albania un regime dittatoriale comunista che cadde nel 1990, anno da cui ricordiamo, iniziano gli esodi biblici che hanno portato ulteriori ondate di emigrazione verso l'Italia e l'Europa. La giovane democrazia Albanese e il processo di democratizzazione del Paese nel 1997 hanno subito un ulteriore colpo per effetto delle cosiddette "Piramidi" che con meccanismi finanziari diffusi ma illegali provocarono una ulteriore ondata di sommosse popolari arrestando violentemente il processo di sviluppo del paese. Dal 1997 ad oggi grazie all'impegno della popolazione albanese, della pur giovane democrazia, dell'aiuto dei diversi paesi della Unione Europea, dell'ONU, e di altri paesi occidentali, si è assistito ad un progressivo ancorché lento processo di crescita, democratica, economica e sociale. E' in questo ambito che ci sono stati i primi contatti con Istituzioni e operatori albanesi, e sono maturate quindi alcune ipotesi di partenariato per progetti di cooperazione e sviluppo imprenditoriale. Giungendo quindi ad ipotizzare un progetto di sviluppo sostenibile, che tenesse conto della realtà paese, proprietà diffusa e parcellizzata dei terreni agricoli (poco più di un ettaro), inesistenza di infrastrutture (acqua, energia elettrica, viabilità), forte vocazione agricola di alcune regioni, bisogno di lavoro, tradizioni rurali, costumi alimentari (influenzati anche dalla religione). Uno sviluppo sostenibile che consenta di mettere a reddito il capitale naturale ma anche di preservarlo dalla distruzione sistematica o dal consumo di beni irriproducibili, con danni irreversibili per le generazioni future. E' nata l'idea-progetto della Razza bovina Marchigiana in Albania.

Gli obiettivi

Ricostituzione e rafforzamento del patrimonio zootecnico di qualità. Il patrimonio zootecnico di bovini da carne è caratterizzato allo stato attuale da una estrema povertà. Alcuni accordi di cooperazione hanno portato ad una forte presenza di razze bovine di provenienza francese e austriaca (Limousine, Simmenthal, Charolais, Tarantais), che vede prevalere il solo aspetto commerciale (vendita di vitelli per la macellazione, vendita di seme), più che una reale collaborazione strategica volta ad insediare impianti zootecnici che contribuiscano alla ripresa di tale tipologia di allevamento.
Sviluppo dell'attività agroindustriale, incremento delle quote di produzione interna di carne. L'Albania oggi importa il 70% della carne bovina che consuma (da Francia, Austria, Slovacchia) e come evidenziato dai documenti ufficiali del Ministero (Direzione Informazione Alimentare) tra i settori agricoli da potenziare quello della zootecnia appare tra i prioritari, anche per lo sviluppo delle attività extra agricole, e per uno sviluppo sostenibile che tenga conto delle aree rurali che rappresentano oggi le zone più povere del paese, in un contesto nazionale che vede l'agricoltura contribuire con il 33% al PIL Albanese. Lo sviluppo dell'allevamento di carne bovina si inserisce in uno sviluppo che può influenzare la filiera agroindustriale ed i servizi, oltre ad incrementare nel tempo la produzione interna di carne.
Incremento della occupazione in aree rurali. Sviluppare politiche di occupazione per le aree rurali assume un forte significato, per prevenire gli squilibri che si determinano dall'abbandono delle campagne e da un inurbamento selvaggio che pure è avvenuto negli ani 90.La formazione di figure professionali che in contatto con realtà avanzate dell'allevamento marchigiano consentano un recupero di competenze ed un loro aggiornamento è condizione primaria per la riuscita del progetto e per il raggiungimento degli obiettivi posto progetto. La opportunità di creare sul territorio albanese impianti zootecnici qualificati è un elemento importante per la occupabilità di risorse umane nell'agricoltura e nei servizi extra agricoli, anche di risorse umane professionalizzate (agronomi, veterinari, biologi, amministrativi, ecc.).
Introduzione di innovazione nel settore agro-industriale della zootecnia, il biologico come elemento di uno sviluppo sostenibile nel settore dell'allevamento. La modernizzazione del settore agricolo che occupa ancora il 50% della popolazione attiva albanese, passa attraverso una pluralità di interventi. Interventi sulle infrastrutture fisiche di supporto all'agricoltura, creazione di servizi idonei e diffusi a favore di una proprietà tanto parcellizzata e diffusa, alla formazione degli agricoltori anche nel recupero di metodologie di agricoltura sostenibile e biologica, nella innovazione che tali metodologie comportano per gli aspetti sanitari, di sicurezza alimentare e di qualità e garanzia nei confronti dei consumatori. Il settore dell'allevamento bovino da carne, vede un mercato poco attento anche alla qualità, se si considera che il 90% degli animali macellati non supera i 100/120 kg a peso vivo.
Uno sforzo organizzativo può essere nel senso della diffusione e divulgazione dell'innovazione dalle Istituzioni come l'Istituto di Ricerca Zootecnica e dall'Associazione Alba-Marchigiana costituitasi a Tirana. E' infatti sul territorio albanese che l'attività di informazione e di formazione deve svilupparsi capillarmente, per avere quindi una selezione graduale degli interventi ed una crescita in quantità e qualità dell'allevamento e della razza bovina Marchigiana, con il recupero attraverso l'allevamento biologico di tutta una organizzazione della struttura agricola che puntando alla qualità si inserisca da subito sui binari della qualità, sicurezza, tracciabilità, che sono la base delle condizioni di accesso ad un mercato sempre più europeo.
Introduzione delle metodologie di sicurezza sanitaria, alimentare e di qualità secondo gli standard europei, avvicinamento graduale. Ad oggi risultano adottati solamente il 32% delle normative riguardanti gli standards. La presenza dei laboratori di certificazione, qualità, sicurezza alimentare, attesta l'Albania ultima tra i Paesi PAO.
Tali elementi costituiscono un ulteriore spazio per la formazione di figure professionali che accelerino l'accessibilità ai mercati delle produzioni agroalimentari albanesi, oltre ad aumentare il livello di garanzie per i propri consumatori interni, e solo in questo quadro la filiera e quindi l'allevamento zootecnico avrà una reale prospettiva di crescita.


Pubblico e privato
Lo sviluppo di un paese e la crescita economica e sociale sono garantire, se e solamente se, i diversi attori dello sviluppo e portatori di interessi (stakeholders) sono uniti nella condivisione degli obiettivi e quindi delle azioni da intraprendere per il raggiungimento degli stessi.
La condivisione del Progetto Marchigiana ha trovato tutti i partner convinti, perché tutti gli elementi di costruzione del progetto apparivano convincenti, ma uno sopra tutti era accertato la validità della Razza Marchigiana per la produzione di carne e la sua adattabilità .
Il progetto trovava infatti i tecnici e le Istituzioni Albanesi convinte delle caratteristiche di tale razza, i partners privati convinti che una produzione di carne di qualità fosse anche per quel paese un mercato aperto se si considera che il 70% della carne bovina consumata in Albania viene importata, e che nell'apporto proteico totale le calorie animali, seppur aumentate negli ultimi anni, coprono ancora una percentuale inferiore rispetto a quelle vegetali.



Il Ministero delle Attività Produttive
A tale istituzione è stata inoltrata la richiesta di finanziamento in base alla legge 212/92 del Progetto Marchigiana, e dopo un iter relativamente breve il Progetto è stato riconosciuto primo su 70 progetti presentati a livello nazionale.
Il Ministero dell'Agricoltura Albanese
A tale Istituzione è stato sottoposta l'ipotesi di Progetto per ottenere una adesione formale alla ipotesi, considerando che lo stesso Ministero ha quindi delegato l'Istituto per la Ricerca Zootecnica quale partner operativo per il progetto.

La Regione Marche

A tale Istituzione è stato sottoposta l'ipotesi di Progetto per ottenere una adesione formale alla ipotesi, e quindi la stessa ha anche attivato un proprio canale di finanziamento per la gestione delle attività progettuali e di formazione che sono state tenute in Italia e in Albania con interventi di tecnici ed esperti.

fonte http://www.comesonline.it/progetti/005.htm

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