Una lettera da Elisa :una ragazza albanese che vive a Milano - Turismo in Albania

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giovedì 5 febbraio 2009

Una lettera da Elisa :una ragazza albanese che vive a Milano


Cari lettori/scrittori ho letto i vostri commenti attentamente e credo che tante e troppe cose siano già state dette e allora aggiungo un pò della mia storia nella speranza possa essere utile ai futuri lettori/scrittori. (preavviso per coloro che pretendono la perfezione della lingua : non so usare le virgole e ogni tanto mi partono doppie insolite ,-) ma credo che mi perdonerete!sono nata e cresciuta in albania... e ora che ci penso nei miei primi 20 anni di vita non ho sentito e tantomeno letto tante parolacce (con tanto di preavviso del amministratore del blog) e da ragazza sognatrice vorrei che il mio popolo continuasse a portare ed esportare nel mondo valori di rispetto e gentilezza dei quali ne è portatore da secoli.per mia scelta (condizionata come spesso le scelte lo sono anche se non ce ne rendiamo sempre conto) ho studiato (università) e lavoro a milano da 11 anni. la fatica maggiore per me è quella di dover affrontare giorno per giorno l'espressione stupita di coloro che scoprono la mia nazionalità (pesantemente ed erroneamente stigmatizzata da un giornalismo politicizzato) 1997 mi veniva rifiutato un lavoro serale in gelateria da una persona con forte accento francese solo perché non ero italiana 2007 il direttore generale del mio attuale luogo di lavoro mi chiedeva, dopo 5 anni di lavoro come libera professionista (P.Iva), venendo a scoprire che sono albanese, se avevo un regolare permesso di soggiorno.quindi il mio invito a tutti coloro che desiderano conoscere la vera verità è quello di non limitarsi ai tg, giornalino/one e tantomeno documentazione storica appartenente al periodo comunista. i primi perché obbligati a scrivere per sensazionalismo (vittimizzando uno o un altro popolo a seconda di una 'agenda politica' a noi, cittadini, poco chiara e trasparente) e i secondi perché spesso contaminati da censure/aggiustamenti di regime.personalmente ho visitato recentemente il sud dell'albania (io sono nata e cresciuta nel nord) e se volete saperne di più di albainia, albanesi e albanesità scegliete di fare le vostre prossime vacanze dalle nostre parti, vi garantisco un modo gradevole di scoprire natura, cucina e gente interessante. se invece vi attrae il nord... idem.l'albania presto entrerà a far parte della comunità europea, ne sono più che convinta, non fosse altro che per mio papà che continua a crederci e convincersi. aspetta con ansia l'entrata dell'albania alla comunità europea pur di non dover strisciare negli uffici dell'ambasciata per ottenere un visto e poter venire in italia a visitare la sua figliola. comunque le mie perplessità riguardano, da una parte, l'impatto economico che l'entrata in ue avrà per l'economia ancora fragile dell'albania (infrastrutture in via di completamento e una classe politica tuttora non in grado di indirizzare il flusso economico verso uno sviluppo comunitario del popolo - non solo corruzione: un notevole lavoro da parte della stessa classe politica si sta compiendo negli ultimi anni per combattere questo male che "attacca" spesso le classi politiche ovunque nel mondo e sopratutto nei paesi in via di sviluppo)d'altra parte sono preoccupata della eccessiva stigmatizzazione che accompagna tuttora il nostro popolo nella gran parte delle popolazioni mediterranee. stigmatizzazione che, a parte coloro che sono entrati in un contatto diretto con persone albanesi, alimenta la distanza sociale tra diversi popoli e si potrebbe ripercuotere ancora fortemente sulla popolazione albanese riconducendola di nuovo in un periodo buio di forte pregiudizio e razzismo come quello che ha visto vittima il popolo albanese nel 1995-1997.qualcuno di voi ha parlato della caratteristica non violenta del popolo albanese che ha subito invasioni e ha usato le proprie risorse e virtù fondamentalmente per difendersi nei secoli. la popolazione albanese immigrata all'estero ha riprodotto lo stesso atteggiamento: in quasi 20 anni di immigrazione in italia ha subito una forte stigmatizzazione (che ha causato un rallentamento anche nella sua integrazione : si intenda bidirezionale questo termine e non solo nel suo comune significato di assimilazione)e non è mai passato al contro attacco. il mezzo di difesa più diffuso è stato l'orgoglio di essere albanese. trattandosi di un mezzo duraturo nel tempo e difficilmente attaccabile sono contenta di vedere tra le righe di questo blog i suoi effetti. Perché si raggiungano ulteriori risultati di buona convivenza intercomunitaria mi auguro che si possano creare condizioni tali per cui il contatto tra le diverse società / comunità sia molteplice e che ciò possa attenuare le paure dell'ignoto dunque si possa parlare di conoscenza reciproca e di una stima vera e propria tra popoli.per me si è fatto tardi!faleminderit per kohen qe ju shpenzova me fjalet e mia e me falni nese nuk jam shprehur shume qartegrazie per il tempo che mi avete dedicato e scusate se non mi sono espressa con chiarezzaelip.s. quasi dimenticavo, sono capitata a questo blog perché cercavo delle associazioni interculturali attive e operanti nel territorio milanese (italo – albanesi, italo – peruviane etc.) qualcuno di voi me ne può indicare alcuna? grazie

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