Perchè 90 di 100 eroi della rivoluzione greca erano arvaniti(albanesi) - Turismo in Albania

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mercoledì 11 marzo 2009

Perchè 90 di 100 eroi della rivoluzione greca erano arvaniti(albanesi)

Su chi pensa che gli arvaniti non sono di origini albanesi (a dire la verità anche secondo alcune menti “sveglie” dell'università di atene, non esiste una lingua arvanitica dentro i confini della grecia perchè gli arvaniti sono scomparsi durante le guerre della rivoluzione Greca!) fa un grande errore linguistico dal momento che si pronuncia la parola Arvanitas!

Nella grecia bizantina la parola arvanitas era riferita agli albanesi che in questo periodo erano chiamati arvaniti dai greci, arnaut e dai turchi, albanez dai latini, e arberesh nella loro lingua.

Ma lasciamo stare questo fatto e continuamo...

Partiamo da alcuni elementi dell'impero bizantino che qualcuno considera come l'apice della civiltà greca.

Con la dichiarazione della fede cristiana dall'imperatore Teodos per la grecia e il popolo elleno, inizio' un periodo buio dal quale sembrava che non si sarebbe più usciti vivi, Questo periodo scuro ha avuto apice col massacro dello stadio di “Karvalles” dove Teodos massacrò senza pietà 5000 elleni. Ma quello che sarebbe successo dopo per la Grecia sarebbe stato ancora più tragico. Il bizantino cristiano fermò i giochi olimpici e chiuse la famosa accademia di Platone e molte altre scuole filosofiche in tutta la grrecia. I templi antichi vennero distrutti oppure vennero convertiti in chiese e alle statue di marmo vennero tagliate le teste e vennero buttate in mare. Con tutta la duna i greci non diventarono cristiani ed erano i soli popoli dell'impero bizantino crearono problemi agli imperatori bizantini e alla chiesa cristiana. Allora la duna dell'impero cristiano della grecia ancora pagana si ampliò ancora di più. I generali bizantini che vennero mandati in grecia non venivano pagati dallo stato bizantino come veniva fatto in tutte le altre province dell'impero ma dovevano guadagnare la paga dalle tasse che loro stessi imponevano in base alle preferenze. Così dopo aver distrutto la cultura e l'arte della grecia bizanti con questo modo di amministrazione distrusse anche l'economia della grecia (vedi per questo Paparigopulos-Kordatos).

Parole come “verme greco”, “sporco greco” oppure “greco degenerato” hanno origine in questo periodo storico. Ma allora se Bizanti Cristiano odiava così tanto la grecia che manteneva ancora nel suo spirito la consacrazione dei miti antichi perchè ha deciso che il greco fosse la lingua ufficiale dell'impero? Spesso anche storici professionisti girano intorno alla risposta di questa domanda e chiamano l'impero anti-greco di bisanzio impero greco-bizantino solo per il motivo dell'uso della lingua greca come lingua ufficiale dell'impero. A dire la verità la lingua ufficiale dell'impero romano d'oriente era naturalmente il latino, ma con il passare del tempo gli autori bizantini vennero trovati prima del problema della lingua. Tra i popoli che abitavano nelll'impero romano d'oriente il latino non era del popolo tantochè la lingua greca era molto diffusa e piu' conosciuta per motivi storici economici e culturali. Quindi per motivi pratici della gestione dell'impero venne deciso il greco come lingua ufficiale dello stato.

Ma erano “puri” i greci (che abitavano in grecia) quelli che comandavano l'impero? Certo che no!

In 1000 anni l'impero bizantino (che tragicamente per i veri greci fu chiamata greca) non ebbe nessun generale greco e con questo intendo, greci abitanti della grecia. Però le disgrazie per la grecia non terminarono qui, il secolo V-VI insieme alla peste e ai terremoti che distrussero le città portò con se anche gli attacchi dei barbari. Molte croniche contemporanee che parlano di questo periodo oscuro dicono che dopo il secolo V la Grecia era distrutta completamente dai barbari e i greci erano scomparsi completamente. Anche molti storici moderni constatando queste cronache mantenevano l'ipotesi che i greci nativi, (intendendendo i greci che abitavano in Grecia non gli abitanti che parlavano greco ma venuti dall'Asia e dall'Egitto) scomparvero completamente dalle catastrofi naturali e dalle invasioni barbariche che avvennero in Grecia nei secoli V-VI.

Ma io non credo a queste ipotesi visto che anche gli illiri vissero questo periodo difficile nelle montagne dell'Albania anche i greci così riuscirono a sopravvivere .Come risultato agli attacchi dei barbari e della peste nera che veniva dall'est, la grande illiria iniziò a rimpicciolirsi. Gli abitanti dell''illiria dell'impero iniziarono a spostarsi verso l'interno del paese e trovarono salvezza e sopravissero nei monti dell'illiria del sud (l'attuale Albania e Kosovo). In mezzo alle montagne dell'Albania i popoli illiri che sopravvissero all'apocalisse barbara, così come avrebbero fatto anche secoli dopo con l'invasione turca, con l'aiuto degli eserciti imperatori i quali in questo periodo rappresentavano i reparti più consistenti, fermarono le ondate sucessive barbare e successivamente slave e in questo modo anche la fine dell'impero bizantino. Intanto gli slavi erano riusciti a occupare in maggioranza nella grecia distrutta. Questa grande espansione degli slavi in grecia lo testimoniano molte delle croniche bizantine. Per esempio Teofan mostra che nel tempo di Irenes(782-783) patrizi Staurak fù mandato a combattere contro gli slavi in selanik e in grecia e gli obbligò a pagare tasse. Ma queste vittorie erano momentanee e gli slavi diventavano sempre più potenti. Così secondo le parole dell'imperatore bizantino Costandino VII (912-959) “tutti i posti, quindi tutta la penisola greca era diventata barbara”. In relazione a questo problema lo stesso imperatore racconta una storia. Quando un uomo dal peloponneso iniziò a parlare della sua origine ellena, il grande filosofo Eufenau lo derise con queste parole, “Fai davvero bene a vantarti della tua origine ellena, anche perche nei tuoi gesti noto l'odore slavo”.

Proprio per questo motivo l'impero ha pensato che per fermare la slavizzazione completa della grecia di permettere l'immigrazione dei cittadini illiri dell'impero nella Grecia del sud fino al peloponneso. In effetti abitanti illiri e greci dell'impero li accomunavano molte cose in comune che li contraddistinguevano dagli slavi, accomunanze politiche e storiche come abitanti dello stesso impero all'inizio romano poi bizantino, culturali basati nella leggera espansione della cultura ellenica, e infine legame dove avevano le stesse credenze antiche e quelle moderne cristiane. Questa alleanza e collaborazione tra i 2 popoli si fece notare anche quando Mihal Angelo Komnio forma despotatin (despotato) della grecia nella grecia centrale e in alleanza con gli fondatori arberesh (arvanitas) del peloponneso come Luan zguro e con Dhemeter fondatore del despotato di arberia prova a contrapporsi all'invasioine dei franki. Storici greci come Kordati non hanno opinioni buone per il greco Mihal Komnio e neanche per l'arberesh Luan Zguro per il motivo che il primo creò il despotato della grecia dividento esso dal cosidetto impero di Nikeas che era il successivo della politica dell'impero bizantino dopo la caduta di costantinopoli nelle mani dei franki e per l'altra ragione perchè uccise il vescovo Mitropolitin di Corinthit. Ma tutti questi 3 fondatori vollero fare le battaglie e fare la loro politica in grecia e in albania (arberia) provando a discostarsi dalla politica di costantinopoli e dell'impero bizantino. Per questo motivo Mihal Angelo Comneo chiamò il suo stato despotati della grecia e in effetti come scrive dott. Jorgo Haxidhaqis “la ragione ellena era straniera per i bizantini fino al tempo dei Komni e solo dopo di loro essa diventò un po più forte” (revista Evdhomas 1884). La chiesa ortodossa odiava Luan Zguron per come si era comportato avendo provato a soffocare un vescovo (mitropolit) mettendo così in mostra l'indifferenza tra la chiesa bizantina che si occupava (così anche come oggi) di politica al posto di occuparsi di religione.

Ma il suo comportamento sarebbe significato il desiderio di ritornare nelle credenze antiche ellene che ancora non era morto e avrebbe spiegato la sua sopravvivenza con le lezioni del filosofo Gemisto Pletone, Giorgio (Costantinopoli 1355 ca – Mistra, Sparta, 1452), il quale sarebbe diventato il diffusore della filosofia antica in europa distruggendo la nascita dell'eopca del rinascimento europeo. Per Luan Zguron, P.Karolidhi nella parte V di “Storia del popolo greco” dice che il suo cognome “Zgura” è albanese. Tempo dopo questo cognome viene ripetuto su Mauricio Bua Zgura oppure Scura come dice Halkondili. Dal nome Zguro (in greco Sguro) e dalla pronuncia in greco sgurae dice karolinthi viene il nome Sciro che troviamo negli albanesi (Arberesh e Arvaniti) della Sicilia. Ma Luan Zguro non è stato il solo fondatore di origine arberesh (arvanita) o illiro nel periodo dell'occupazione franca, una serie di famiglie con la stessa origine giocano un ruolo molto importante nella storia della grecia, queste erano Vranaj, Dhoksa, Boxharet etj etj. Ti assicuro che anche oggi puoi trovare in albania molte famiglie che hanno questi cognomi, per questo basta che controlli il libro dei numeri di telefono della repubblica di albania, e sono sia di credenza cristiana, ortodossa o cattolica o anche musulmani perchè per gli albanesi di oggi come anche quelli di un tempo (riucorda Luan Zguron) non ha importanza la religione ma Dio.

Quanto fosse stata grande l'espansione degli arberesh (arvanitas) in grecia lo capiamo dalla lettera di Mihal Akominatos di Honia il mitropolit (vescovo) di atene intorno agli anni 1180. Lui considerava la sua mandata in atene una punizione. Atene si era ridotta in povertà, nulla di simile rispetto alla fama dell'antica Atene, e dice:

“Questa gente non rispettano la chiesa cristiana, qui io mi sento uno straniero perchè queste persone (atenesi) parlano una lingua sconosciuta”

Ma qual'era questa lingua sconosciuta parlata ad atene nel 1180?

Non poteva essere il greco popolare (non quella ufficiale) che poteva essere capita da Mitropolit, così come non poteva essere lo slavo oppure il serbo perchè tutte e 2 queste lingue avevano il loro alfabeto ed erano lingue ufficiali degli stati slaviche di sicuro mitropolit conosceva bene e avrebbe capito se queste personne avessero parlato il bulgaro oppure serbo, e per lo stesso motivo non poteva neanche essere il latino. Questa lingua sconosciuta che parlavano i contadini di Atene non poteva essere altro ch l'albanese oppure la lingua arvanita che era sconoosciuta a Mitropolit perchè non era lingua ufficiale di nessun stato e non aveva un alfabeto ufficiale conosciuto. Gli arvaniti del secolo XI avrebbero seguito gli arvaniti che si sarebbero sparsi in grecia nei secoli XIII-XIV e XV e avrebbero liberato completamente essa dagli slavi. I primi segni li troviamo nella Tessaglia negli anni 1295, anni nei quali era dimenticato il suo nome antico ed era chiamata Vllahi oppure Vllahia grande. I Vllehiani si lamentarono con il governatore del'impero per la tessaglia per gli attacchi degli albanesi e lui li promette con queste parole: “non lascerò che abiti nella tessaglia nessun albanese apparte quelli che hanno il permesso con i timbro e art dell'impero”. Ma in alleanza con i cittadini greci della tessaglia gli albanesi in poco tempo allontanarono i vllahi dalla tessaglia e quelli che rimasero crearono alcune campagne nei monti di Pindo. Poco tempo più tardi altri arvaniti arrivarono nella tessaglia e si sparsero nelle zone montane. Una prova di questo, è Kadakuzhini nel 1333 dove si dice “stanno nell'impero della tessaglia, nella tessaglia montanara, arberesh senza re, Mallakase, Buej e i Mesarit, comandati dai capi dei gruppi sono circa 12000 persone”.

Questi arberesh (arvaniti) secondo Kordatit si legarono con l'impero Androniku III ed entrarono al suo servizio come combattenti. Esiste anche una prova di Vendikasit Marin Sanuto che scrisse nell'anno 1325. ecco cosa scrive: “Dio ha portato questa arma nel nostro posto tranquillo di Vllahise (Il nome della tessaglia in questo periodo era stato dimenticato). Il cosidetti arberesh sono riusciti a conquistare tutto quello che si trova fuori dai castelli. I Catalani e i greci(bizantini) hanno fatto un'alleanza per batterli in battaglia ma non hanno avuto successo. Alla fine scrive che loro (arberesh) decidono di allontanarsi per loro volontà ma gli altri arberesh che stavano arrivando gli chiedono.. Dove state andando? Stiamo tornando indietro perchè non riusciamo a conquistare i castelli - gli risposero – Non andate via perchè stiamo arrivando anche noi e vi aiuteremo a conquistare, gli risposero i primi. Così tutti insieme conquistarono tutta la Tessaglia.”

Così è successo che la tessaglia riavesse con l'aiuto degli arberesh il suo nome antico. Solo dopo alcuni anni gli arberesh (arvaniti) della tessaglia la avrebbero difesa come se fosse stato il loro posto. Nel 1318 combattono contro Don Alfonso Feadrigon di Tebe il fondatore dell'esercito Katalano, Nel 1335-1340 si ribellarono all'espansione bizantina e questa voglia di indipendenza dalle conquiste dell'est bizantini era una continuazione del loro causa politica e spirituale che li spinse nell'alleanza con i greci di Mihal Komninit e Luan Zguris contro la politica dell'impero di Nikeas. Esempi simili della espansione degli arberesh in tutta la grecia che troviamo nelle cronache del tempo sono molti. Così nel 1383 gli arberesh si sparsero a Bioti, con la richiesta del capo di Tebe Ramon De Vilanova. Ma in questo periodo un gruppo di arberesh prendono il permesso di abitare in Atik e si sparsero intorno all'acropoli e nella parte meridionale di Atene. Nell'anno 1402 abbiamo una concessione del senato di Venedikt per 300 famiglie arberesh di abitare in Eube. La cosa particolare di tutti questi documenti è che in tutti questi casi gli arberesh si insediano in grecia con il desiderio e la concessione delle autorità locali e mettevano a loro disposizione delle autorità la loro bravura nei combattimenti. Ma perchè le autorità preferivano gli arberesh per i loro eserciti anziché reparti slavi o turchi che erano altrettanto conosciuti per la bravura in guerra?

La risposta sembra solo una, la prima popolazione arberesh della grecia accettava pienamente l'insediamento nelle loro terre delle persone che parlavano la loro stessa lingua come anche questi, cosa che non sarebbe successa se quelli che venivano fossero stati turchi oppure slavi. Gli Arberesh (Arvanitas) del secolo XV si unirono con la popolazione dei greci antichi e con gli arberesh che erano arrivati in grecia tra i secoli VI-VIII e questo accomunamento spirituale si vide quando gli eserciti turchi andarono in grecia. Così quando i due fratelli dell'ultimo impero dell'impero bizantino, Kostandin Paleologut spaventati dall'espansione di Kostantinopoli si preparavano a vendere il peloponneso e di allontanarsi in Italia, il popolo arvanita della grecia e i greci antichi lottarono fino alla fine per fermare l'avanzata turca. Gli storici moderni greci puntano a difendere la tesi che questi parlatori della lingua albanese che arrivarono in grecia nei secoli VIII-XV scomparvero per il motivo che anche se erano migliaia morirono nelle battaglie contro gli slavi oppure i turchi.

Ma perchè è affermata questa tesi dagli storici moderni greci? Per quale motivo è indispensabile ufficializzare che gli arberesh del secolo VIII-XV scomparvero?

Il fine è chiaramente politico, e la politica non è mai stata alleata della verità. Ma allora, se gli arvaniti del secoli VIII-XV scomparvero, chi erano gli arvaniti di Aticobiotise, Lorkides di Eubese, delle isole di Saronikut, di Hidres and Speceve, di Argolidhes e di Korinthit, di Akaise e Mesines? Cosa erano e sono gli arvaniti della grecia del nord? Sono greci albanizzati, è la risposta degli storici greci. Ma anche se non credibile questa risposta è lostesso più onorevole di alcune affermazioni che non esiste nessuna lingua arvanitas diversa dalla lingua greca. Ma perchè tutto questo impegno per eliminare dalla storia della grecia, gli arberesh che parlavano albanese dei secoli VIII-XV?

Molto semplice, perchè gli eroi arvaniti della rivoluzione greca del 1821 dovevano sembrare da parlatori della lingua albanese a parlatori della lingua greca. Ma essendo che questo era impossibile perchè di quel periodo esistono molte prove scritte che parlano dell'identità e della lingua che parlavano molti di questi eroi arvanitas allora si affermò la teoria secondo la quale queste persone realmente parlavano un dialetto della lingua albanese (la lingua arvanitas) ma erano greci albanizzati. Motivo di questo era l'analfabetizzazione, ed essendo che la lingua albanese era più facile della lingua greca allora molti greci analfabeti (come se gli albanesi erano meno analfabeti) per motivi pratici impararono a parlare albanese!

Ma sembra che neanche questa versione della storia non sia piaciuta agli storici greci moderni e allora pensarono di cancellare completamente dai testi la nazione Arvanitas. Se la parola Arvanitas fosse scomparsa dai libri di storia allora non sarebbe nato neanche il bisogno delle discussioni delicate di un popolo arvanitas nella grecia o di una lingua arvanitas che era diversa dal greco moderno. Dico greco moderno perchè come mostrano i dizionari della lingua arvanitas cominciando da quello scritto da uno degli eroi della rivoluzione greca, Marko Bocari, quella (la lingua arvanitas) è molto simile alla lingua greca omerica. Ma perchè si diedero così tanto da fare gli storici moderni greci per cambiare l'identità e la lingua arvanitas e sucessivamente di cancellare completamente il loro nome dai libri di storia? La risposta è semplice!

Perchè 90 di 100 eroi della rivoluzione greca erano arvaniti!

Nel 23 agosto 1821 DH. Ipsilianti manda ai combattenti della rivoluzione greca, arvanitas mysliman e cristiani e a quelli albanesi una lettera di ringraziamento per le prime vittorie contro i turchi. Tra le altre, c'era scritto:

“Uomini, combattenti fedeli, ai comandanti Ago Vasjari, Ceko Bej, Myrto Cali, Tahir Abazi, Sulejman Meto, e gli altri toski. Voi Toske (Albanesi del nord) non avete origine dagli orientali (asiatici) codardi e neanche dagli slavi senza fama, siete i discendenti degli eroi dai quali anche noi proveniamo e il vostro nome rimarrà senza dubbio famoso e rispettato in tuutti i regni del mondo. Voi siete stati con noi nelle battaglie per la libertà...” (M.llambrinidhi. “I allavani en eladha” pagina 86). Ma Ipsilanti si sbagliava, gli arvaniti musulmani e cristiani ma anche quelli dell'albania del sud che lottarono per la libertà della grecia, gli orientali arrivati dall'asia (cristiani ortodossi dell'asia minore ai quali bastava la religione che avevano per chiamarli greci) e gli slavi gli avrebbero rubato tutto, anche il nome.

A dire il vero il desiderio di fare scomparire il ruolo indispensabile che gli arvaniti ebbero nella rivoluzione greca nacque fuori dai confini della grecia. L'idea della creazione di uno stato greco negli inizi del secolo XIX si espanse in tutta europa acculturata, attratta dalla cultura antica greca e dei suoi filosofi. La terra che aveva fatto nascere Homero, Sokrate, Demokriti, Platone, Aristotele,.... meritava di essere libera. Gli aiuti per la rivoluzione greca si avevano in tutta europa. Ma dopo la vittoria della rivoluzione greca gli europei si trovarono di fronte a un grande imprevisto.

Una grande parte degli abitanti della grecia non parlavano greco! Questo l'avrebbe affermato anche il re della grecia George I quale avrebbe detto “Gli arvaniti rappresentano la maggioranza del nostro popolo”. Proprio in questo periodo un linguista tedesco disse con ironia “Provarono a formare una grecia antica ma crearono una albania nuova”. Se in grecia tra i combattenti della rivoluzione, gli arvaniti erano la maggior parte allora in qualsiasi modo questo rapporto doveva essere cambiato. Per arrivare a questo obiettivo si cerco di iniziare dalla parte delle scuole greche dove la sola lingua che si insegnava era il greco (l'albanese ancora non aveva un alfabeto ufficiale per la scrittura della sua lingua e la chiesa ortodossa fece tutto il possibile per fare in modo che questo alfabeto non nascesse mai usando anche la maledizione pubblica, oppure la non-chiesa per quegli albanesi che provavano a imparare a scrivere la loro lingua).

E in altra parte con l'inserimento in grecia di altre popolazioni ortodosse (e per questo motivo erano chiamati greci!) dall'asia minore o da Vllahia. Subito dopo la vittoria della rivoluzione iniziarono gli spostamenti di molti ortodossi dall'asia minore verso la grecia libera arrivando al punto che in grecia si stabilirono 1'500'000 abitanti ortodossi arrivati dall'asia minore, gli arvaniti si ritornarono in minoranza in grecia per la libertà per la quale avevano lottato. Certo, questi greci “nuovi” (parlavano davvero greco, ma erano veramente tali?) gli sembrava inacettabile l'idea che gli arvaniti gli avevano dato alla grecia la libertà. Per loro si vedeva solo una alternativa ! Il ricordo degli arvaniti doveva scomparire dalla storia della grecia. Loro (gli arvaniti) non dovevano esistere e neanche la loro lingua maledetta!

Ma la verità e i fatti parlano in modo diverso!

Nel 1897 si crea in grecia il partito col nome “Lega Arvanita” con capo Marko DH. NOTI Boçari e ne facevano parte tutti i discendenti degli eroi della rivoluzione greca del 1821. Questa lega manda una lettera anche agli albanesi dopo i confini che ancora erano sotto dominazione turca. Si vedeva scritto:

“fratelli, per quanto ci possa dividere il posto e la religione dobbiamo dimenticare i problemi fin dove ci hanno portato i turchi e la religione. Molte cose accomunano il popolo greco e quello albanese. Il greco, prima di diventare tale era albanese, quindi pelasgico. Greco significa albanese civilizzato.”

La lettera era firmata da M.N.Boçari, Xhavela e Shehu. Con questa lettera gli eroi della rivoluzione greca che erano ancora vivi e i loro eredi chiamano gli albanesi musulmani “fratelli di una sola lingua” accettando così anche la loro origine. Di questo parla anche un altro frammento della storia degli arvaniti...

Durante i funerali di Marko Bocari, dopo la liberazione della grecia, Mitropolit di Artes Porifirio chiama Marko Bocarin, fondatore arvanitas, della grecia. Il re nuovo Othoni lo guarda con stupore a Mitropolit (vescovo). Vedendo lo stupore del re Mitropolit gli dice: “Si, re, l'albania ha fatto nascere il fondatore del tuo posto!” (leondios lendiu “caso albanese” 1897 pagina 45-47.) Ma così come Marko Bocari erano la maggior parte degli eroi della rivoluzione greca come Xhavella, Miaulis, Konduriotis, Kollokotroni, Ali Farmaqi, Odise Andruco, Heroina grande Bubulina. Cosa spetta allora agli arvaniti dalla grecia? Orgo Maruga (studioso greco) nel suo libro “il contributo degli arvaniti di efsines” risponde: “la libertà”

Erano arvaniti anche i primi tre membri della commissione che consegnarono la corona reale della grecia al re Othon e questi erano, Andrea Mialuli, Marko Bocari e Dhimiter Plaputa. Non continuo oltre col parlare del ruolo decisivo che hanno avuto gli arvaniti per la nascita dello stato greco, per questo si potrebbero scrivere migliaia di pagine e neanche questo basterebbe.

Ci chiedono se esiste una lingua arvanita (diversa da quella greca) ?

Confrontando con questa domanda le idee fallite di molti storici greci moderni secondo i quali gli arvaniti erano greci albanizzati o peggio, che loro avevano come lingua madre il greco. Nell'anno 1809 un ragazzo di 19 anni da al consigliere francese a Janine Pouqueville, un dizionario scritto da lui forse per il desiderio di aiutare il consigliere che desiderava imparare la lingua arvanita. Questo ragazzo di 19 anni sarebbe stato un'eroe che sarà nella rivoluzione greca, Marko Bocari. Nel maggio dell'anno 1819 il consigliere francese dà il dizionario di Bocari con il titolo “Dizionario dal greco dell'arvanito semplice” alla biblioteca nazionale francese. Marko non era senza-scuola, visto che aveva studiato nell'università di korfuz che è anche conosciuta come !”akademia e jonit”. E di sicuro conosceva bene il greco antico e quello moderno ma comunque questa non era la sua lingua madre, e questo si capisce molto chiaramente dando un'occhiata al dizionario scritto da lui.

Mentre le parole in albanese erano scritte correttamente e senza errori, in quelle greche si notano molti errori, e questo con la massima certezza non sarebbe successo se il greco fosse stata la sua lingua madre. Ma se gli arvaniti parlavano greco, allora perchè sarebbe nato il bisogno di scrivere un dizionario greco-arvanito?

Se si nota il dizionario di Marko Bocari che successivamente avrebbe sparso sangue e avrebbe dato la vita per regalare la libertà alla Grecia, si intuisce subito che da una parte che la lingua arvanita e il greco erano due lingue diverse, e dall'altra parte che la lingua arvanita e quella albanese sono una sola lingua.

Ma perchè Marko Bocari scrisse questo dizionario?

I giorni delle unioni anti-turche si avvicinavano! Ma perchè questa alleanza avesse avuto successo, tutti gli abitanti della Grecia arvanita e greci dovevano essere un'unico popolo anche se parlavano due lingue diverse. Di sicuro diverse, ma attenzione, non straniere l'una dall'altra! Nella grecia della pre-rivoluzione e in quella dei primi anni dell'esistenza del primo stato greco, gli arvaniti in maniera naturale parlavano greco e con la stessa naturalità anche i greci parlavano la lingua arvanita. I facenti parte della rivoluzione greca avevano sognato di costruire uno stato libero decisamente diverso dallo stato prigione dell'impero turco, nel quale come i greci e anche albanesi avevano sofferto insieme. Ma insieme tutti e due i popoli e le due lingue avrebbero lottato per la libertà della grecia e dovevano costruire le basi per il nuovo stato. Ma questo è rimasto solo un sogno! I banchieri cristiani asiatici (armeni ebrei parlatori di greco, per questo motivo chiamarono se stessi greci dopo la vittoria della rivoluzione) del sultano misero le loro mani nella grecia libera (senza lottare o dare contributi per la libertà di essa) che aveva vinto l'indipendenza dalla forza dei sogni dei rivoluzionari facendo essa loro proprietà privata e trasformarono lo stato greco in una copia venuta male dello stato fondamentalista e autocratico turco. Marko idealista come tutti i rivoluzionari era un adoratore della libertà e di sicuro non immaginava che solo qualche decina di anni dopo la sua morte agli arvaniti sarebbe stato rubato la libertà della lingua e quella dell'esistenza. Prove abbondanti dell'esistenza della lingua arvanita li trovi anche in molti documenti e lettere degli eroi della rivoluzione greca, ma un documento molto decisivo della lingua arvanita dopo il dizionario di M.Bocari che prova completamente che la lingua arvanita era diversa da quella greca e tutt'una con l'albanese è il libro intitolato “NOCTES PELASGICAE”, pubblicato ad Atene nel'anno 1855 da un certo “KARL HAINRICH THEODOR REINHOLD. Ma chi era questo reinhold?

Karl Reinhold era un medico da Getingeni, nel nord della germania e venne in grecia insieme al primo re della grecia indipendente OTTON della Bavaria per aiutarlo per la creazione del nuovo stato. Karl Reinhold nello stato nuovo greco ebbe il compito del capo-medico della flotta navale, ebbe l'opportunità di conoscere molti arvaniti che quella volta componevano la maggioranza della flotta navale greca. Interessato da questa lingua che non aveva mai sentito Reinhold iniziò a voler imparare la lingua arvanita e scriveva in questa lingua tutti i vari avvenimenti, storie o barzellette che marinai e suoi amici gli raccontavano. Secondo Reinhold la lingua arvanita era la lingua dei pelasgi mitologici, la lingua dalla quale era nato lo stesso greco antico. Anche se scritto quasi 200 anni fa ti assicuro che ogni albanese ti oggi può comprendere facilmente i testi di Reinhold scritti in lingua arvanita.

Perchè se gli arvaniti essendo albanesi lottarono per la grecia?

La risposta a questa domanda è molto semplice! Perchè la grecia per gli arvaniti come anche per i greci che abitavano in grecia era il loro posto! (credo che la storia del popolo arvanita in grecia la quale ho provato a riassumere qui sopra prova questo).

Perchè gli arvaniti lasciarono perdere la loro discendenza arvanita?

Dopo l'ondata degli ortodossi asiatici in grecia (i quali erano di discendenza egiziana, israelita, siriana etj etj), gli arvaniti che avevano lottato per la libertà della grecia inaspettatamente si trovarono in minoranza e la maggioranza asiatica la quale non aveva sparso nessuna goccia di sangue per la rivoluzionne greca e che non potevano accettare che dovevano la libertà agli arvaniti parlatori di albanese, decise in grecia le regole secondo le quali in grecia non esisteva nessun'altro popolo apparte quello greco (cristiano ortodosso) e non esisteva nessun'altra lingua tranne il greco asiatico che in realtà era molto differente dal greco che parlavano gli stessi greci che abitavano in grecia prima della rivoluzione. La sola strada per sopravvivere questa situazione per gli arvaniti (gli eroi della rivoluzione greca e i loro successori) restava nascondere la loro origine. Ma di sicuro che tempi nuovi sono arrivati, e l'etnia delle montagne dell'albania e della grecia che ha vinto molte volte sugli asiatici come diceva alessandro il grande e come scriveva Ipsilanti ai comandanti albanesi e arvaniti della rivoluzione Greca, non è morta. Essa è viva e forte! Gli arvaniti, anche se la violenza contro la loro lingua e la loro storia va avanti, hanno iniziato a unirsi, a scrivere libri e mostrare di fronte a tutta la grecia la loro fierezza legale per la lingua e i loro discendenti. Non parliamo del contributo che l'albania ha dato al mondo visto che il tema della discussione si allargherebbe molto, e concentriamoci sul contributo che il popolo albanese ha regalato alla grecia. Dico regalato perchè il popolo albanese, mai e nessuna volta ha voluto per il suo regalo, per il sangue sparso per la libertà della grecia, neanche un ricambio morale!

Non desidero citare nuovamente il contributo degli arvaniti parlatori di abanese nella nascita della Grecia nuova e indipendente dopo che per questo argomento penso di avere dato molti fatti sui quali bisognerebbe riflettere di più sfogliando pagine di libri e non affidandosi su risorse internet. La rivoluzione greca non avrebbe vinto se non avesse avuto la mano di Ali Pash Tepelen. Lo stato autonomo che creò questo pasha dall'albania del sud diventò il posto dove trovarono protezione e vennero educati in ambito militare molti degli eroi della successiva rivoluzione greca, quelli di credenza musulmana così come anche quelli di credenza cristiana. Come una volta Mihal Angelo Komnio, Ali Pash Tepelena sognò di creare un'alleanza anti-turca (anti-istanbull come komnio volle creare una alleanza anti-costantinopol) nei quali c'erano gli albanesi dell'albania e gli arvaniti e i greci della grecia cercando di trovare appoggio nella diplomazia inglese all'inizio e quella francese successivamente.

Quindi nella diplomazia dello stato occidentale in contrasto dagli ortodossi asiatici che cercavano la salvezza negli slavi e l'impero russo che così come la turchia era una prigione di popoli. Quì sopra ho citato la lettera di ringraziamento che Ipsiliant inviò ai partecipanti della rivoluzione, arvaniti e albanesi musulmani e cristiani per fargli gli auguri per le prime vittorie contro i turchi. Era lo stesso Ipsiliant (ufficiale dell'esercito russo con origini greche (ortodosse) dal la parte Fanar di Istanbull) che aiutò la rivoluzione greca organizzando una rivolta anti-turca in Romania.

Ma il suo sforzò fu bloccato dopo che i rumeni odiavano i cosidetti greci di Istanbull visto che questi erano i banchieri che riscuotevano le tasse in romania nel nome del sultano. Dopo il blocco della rivolta di Ipsilant in Romania, Ali Pash Tepelena si ritrovò solo davanti l'avanzata dell'esercito turco. Ma anche se la rivoltà di Ali Pasha tepelen finì nel sangue, essa aiutò (tenendo bloccato per alcuni anni l'esercito imperiale) la rivoluzione greca ad avere le prime vittorie. Qualcuno (incredibilmente) ha parlato di un aiuto (immaginario) che ha avuto la rivoluzione greca dai fratelli serbi! Mi dispiace contraddire ma il solo aiuto e principale la rivoluzione greca non l'ha avuto da nessun'altro popolo dei balcani tranne quello albanese!

La storia greca cerca di nascondere questo ruolo albanese nella rivoluzione greca citando il ruolo degli albanesi nell'esercito turco anti-rivoluzionario! Non dimentichiamo che in questo periodo l'albania era parte dell'impero turco ed era naturale che molti albanesi ne facevano parte con gradi diversi in questo esercito. Ma questo fatto non gioca nessuna differenza davanti al ruolo degli arvaniti e dello stato albanese di ali pasha tepelena che fù la base che alimentò la rivoluzione e i rivoluzionari greci.

E' ridicola l'accusa la quale gli albanesi insieme agli italiani attaccarono la grecia nella seconda guerra mondiale visto che l'albania dal 7 aprile 1939 era occupata dall'italia di mussolini. Così come è ridicolo il fatto che lo stato greco anche se ha firmato molti trattati di amicizia con l'albania ancora ha in mano la legge della guerra con l'albania intanto che ha tolto la legge della guerra con l'italia dall'anno 1946. Certamente è chiaro che il mantenimento della legge di guerra con l'albania non ha nessun motivo storico o politico ma è semplicemente la continuazione del movimento anti-albanese e anti-arvanita dei segmenti asiatici-ortodossi che hanno imprigionato la grecia nella prigione delle loro politiche fondamentaliste. Ma questo comportamento moderno dello stato greco contro il popolo albanese non è altro che la continuazione del movimento asiatico-ortodosso che inizio con la violenza morale contro gli arvaniti e continuò con la violenza politica militare e criminale contro gli albanesi nell'epiro albanese e quelli nell'albania del sud. Per i risultati vergognosi e criminali di questo comportamento dello stato greco (attenzione, stato greco, non popolo greco!) a scapito degli albanesi c'e' molto da dire e ci sono molti documenti storici (documenti storici e non risorse internet). Proprio da questo movimento asiatico ortodosso e anti-arvanita e anti-albanese arriva anche la simpatia e apprezzamento di molti greci accecati dalla demagogia crisitana per i fratelli slavo-serbi e per il criminale anti-albanese Sllobodan Milloshevic. Molti greci insieme ai rappresentanti della chiesa greca erano in mano ai criminali serbi della guerra durante il massacri che questi fecero in bosnia come quella malfamata della Serbenica.

Dato che ci sono, suggerisco di leggere il libro del giornalista greco Takis Mikas (un'altro nemico della grecia?) con il titolo “Grecia e Serbia, alleanza maledetta con Milloshevic”.


preso da http://www.thelosttruth.altervista.org/

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